Hai deciso di sottoporti a un lifting del volto e del collo? Bene, ma prima di entrare in sala operatoria, c’è una fase fondamentale che non puoi saltare: quella degli esami pre-operatori. Sì, lo so, non è la parte più entusiasmante del percorso, ma è assolutamente necessaria per garantire la tua sicurezza e la buona riuscita dell’intervento. In parole semplici: serve a capire se il tuo corpo è pronto a reggere l’operazione, se ci sono problemi nascosti da tenere d’occhio e, soprattutto, se ci sono condizioni da correggere prima di andare sotto i ferri.
Il lifting cervico-facciale è un intervento che agisce sul rilassamento della pelle e dei tessuti profondi del viso e del collo, migliorandone l’aspetto. È un’operazione seria, anche se sempre più comune, quindi il chirurgo e l’anestesista vogliono essere certi di conoscerti “dall’interno”, esaminando il tuo stato di salute generale.
Esami da mettere in agenda prima dell’intervento
Iniziamo con la lista della spesa, ovvero gli esami standard che vengono richiesti:
1. Emocromo completo: serve a valutare il numero di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. È fondamentale per sapere se sei anemico, se hai infezioni in corso o se la tua coagulazione è normale.
2. Glicemia: ovvero il livello di zuccheri nel sangue. Troppo alta o troppo bassa può creare problemi durante l’intervento e influire sulla guarigione delle ferite.
3. PT e PTT: questi due nomi strani indicano i test di coagulazione, essenziali per sapere quanto ci mette il tuo sangue a fermarsi in caso di tagli. Un malfunzionamento qui può aumentare il rischio di emorragie.
4. Azotemia: controlla la funzione renale. Non sembra collegato al lifting, vero? E invece sì: un buon funzionamento dei reni è essenziale per smaltire i farmaci usati durante e dopo l’operazione.
5. Elettrocardiogramma (ECG): è il modo più rapido per vedere se il tuo cuore è pronto per affrontare l’anestesia. Anche se ti senti in forma, l’ECG può rivelare piccoli problemi cardiaci di cui non sei ancora a conoscenza.
6. Radiografia del torace: viene richiesta soprattutto se fumi o se hai più di 40 anni. Serve a controllare lo stato dei polmoni e, in generale, la tua capacità respiratoria. Anche qui, la connessione con l’intervento può sembrare lontana, ma è vitale per affrontare bene l’anestesia generale.
E se il chirurgo ha qualche dubbio clinico, non esita a chiedere ulteriori approfondimenti. Ad esempio, se hai la pressione alta o soffri di allergie, potresti aver bisogno di esami specifici per chiarire ogni dubbio e impostare al meglio il protocollo pre e post-operatorio.
Un altro punto fondamentale è la valutazione fotografica del volto. Può sembrare una cosa di routine, ma in realtà è utilissima sia per pianificare l’intervento con precisione millimetrica, sia per confrontare il “prima e dopo”. Insomma, una specie di memoria visiva del tuo percorso.
E se qualcosa non va? Niente panico!
Ora, mettiamo che uno di questi esami dia un risultato fuori norma. Devi preoccuparti? Non per forza. Spesso si tratta solo di piccoli valori alterati che si possono correggere facilmente: una dieta, una terapia antibiotica, un po’ di riposo. In altri casi, può darsi che il chirurgo ti consigli di rimandare l’intervento di qualche settimana per sistemare le cose. Ma tutto questo ha un solo scopo: evitare problemi durante e dopo l’operazione.
Inoltre, vale la pena ricordare che il lifting non è un intervento “urgente”: va fatto solo se sei nelle condizioni fisiche ideali per affrontarlo. E, fidati, avere la coscienza tranquilla prima di entrare in sala operatoria è impagabile.
Quindi, se il tuo chirurgo ti consegna una lista di esami lunga come la spesa di Natale, non scoraggiarti. È il suo modo per prendersi cura di te fin da subito. Alla fine, fare un lifting è anche prendersi una pausa per ascoltare il proprio corpo e metterlo nella miglior forma possibile, dentro e fuori.